Rive Col De Fer

In cantina con la Sommelier

Ma quanto è bello ritrovarsi finalmente tra i vigneti con i produttori e tutti insieme condividere il mondo del vino?!
Sold out per il primo ritorno “in cantina con la Sommelier”, sabato 22 maggio.

Ci siamo trovati sulle colline di Caneva, patria del Figo Moro, da Rive Col De Fer.
Baciati dal sole, in un microclima particolare, si susseguono i vigneti di Alessia Carli che, assieme alla sua famiglia, ci ha accolti nella sua terra.
Questa realtà, fondata dal padre negli anni Ottanta, e portata avanti a conduzione familiare con le massime attenzioni, regala momenti unici da vivere e assaporare nella pedemontana pordenonese.
Il padre di Alessia, dopo una lunga ricerca trovò per caso qui un antico rustico con un appezzamento di terreno. Rimase colpito dal clima asciutto e ventilato e il fascino di un panorama unico che, anche noi, abbiamo potuto apprezzare in questa mattinata.

I partecipanti, quelli amici e fedeli, quelli nuovi, quelli arrivati da vicino e quelli che hanno scelto di unirsi da più lontano (tra cui alcuni da Duino e Monfalcone), hanno sfidato il cielo grigio e la temperatura non proprio da fine maggio. Ma la voglia e l’entusiasmo di ripartire, ritrovarsi e riscoprire il territorio ha prevalso.

I vigneti, che attorniano la cantina, crescono sulle colline argillose di Rive Col De Fer. Qui la vendemmia è completamente manuale, la viticoltura è tradizionale con il rispetto della pianta e della natura che la circonda. Ci troviamo in un ambiente naturale dove si respira aria pura ed anche la flora e la fauna crescono rigogliose. Mentre passeggiamo tra i filari di Verdiso, Alessia ci mostra una coccinella ai suoi piedi, in mezzo all’erba ed un fagiano in lontananza. Anche i cervi qui sono di casa…e ghiotti dei boccioli delle rose che danno colore all’inizio di ogni filare!

Ritorniamo poi in cantina per gli assaggi: cinque i vini degustati, identità del territorio e della cantina, tra cui, apripista, l’autoctono Verdiso.

Verdiso frizzante sui lieviti Alto Livenza IGT 2019, 11° alcol.
Definito “vin d’està”, perché era il vino che una volta veniva bevuto d’estate, allungato con l’acqua. Fresco, fruttato e con una buona acidità, dà refrigerio nel caldo estivo.
Abbiamo assaggiato la versione rifermentata in bottiglia. Giallo paglierino con riflessi verdognoli con una caratteristica velatura che lo rende “rustico” già all’occhio. Al naso regala sentori di mela verde, pera e cedro che si affiancano alle note più morbide donate dai lieviti. Il sorso è fresco, con una spiccata acidità citrina, equilibrato, morbido e sapido. Il lievito dà struttura al palato. Le note fruttate sono lunghe e persistenti al retrolfatto.

Manzoni bianco Alto Livenza IGT 2018, 13,5° alcol.
Il nostro secondo assaggio è il più conosciuto e diffuso dei quattro Incroci Manzoni, ideati e messi a punto dal professor Luigi Manzoni, preside della scuola enologica di Conegliano, durante una serie di esperimenti condotti negli anni Trenta sul miglioramento genetico della vite medianti incrocio ed ibridazione.
Il Manzoni Bianco o Incrocio Manzioni 6.0.13 nasce dall’ibridazione tra Riesling renano e Pinot bianco. Autoctono del trevigiano, è ormai diffuso in tutta Italia, grazie alle sue notevoli capacità di adattamento a climi e terreni, anche molto diversi tra loro. Preferisce però le zone collinari con terreni non troppo compatti e profondi e qui a Caneva ha trovato una delle sue zone d’elezione.
Fine ed elegante di natura, regala un vino equilibrato e di buon corpo in cui possiamo ben identificare le note caratteristiche dei due vitigni d’origine.
Giallo paglierino intenso; al naso si sprigiona fin da subito la nota di idrocarburo del Riesling che lascia poi spazio a note floreali e fruttate che ricordano l’albicocca e la pesca. Morbido in bocca, caldo con un’acidità sostenuta. Il retrolfatto arricchisce il corredo aromatico che ci dona con note speziate (pepe bianco) e leggere note vegetali.

Refosco dal peduncolo rosso Alto Livenza IGT 2018, 13° alcol.
Autoctono friulano, diffuso anche in Veneto, il Refosco dal peduncolo rosso si appresta ad essere bevuto giovane o dopo lunghi affinamenti. Il nome deriva da “ràp fosc” (raspo scuro). È una varietà antica, documentata già da Plinio Il Vecchio. Da pochi anni degli studi biologici hanno accertato un’origine ampelografica comune tra il Refosco ed il Marzemino.
Fratello e cugino di altri Refoschi autoctoni come il Refosco nostrano o di Faedis, il Refoscone (tipico del cividalese), il Refosco gentile o di Rauscedo, il Refosco d’Istria o Terrano (nel Carso triestino) ed il Refosco Guarnieri (diffuso nella zona di Feltre, nel bellunese).
Rosso intenso con sfumature violacee, regala al naso sentori di frutta fresca rossa (frutti di bosco e fragole), note vegetali, note balsamiche di eucalipto e menta e note speziate di pepe. All’assaggio è pieno e corposo al palato, con tannini medi. Una nota amara caratteristica di questa varietà esce, non sgradevole, sul finale.

RUST Rosso Alto Livenza IGT 2018, 14° alcol.
Il penultimo assaggio è stato questo Merlot, le cui uve provengono da una piccola frazione di vigna dove la roccia affiora in superficie donando meno vigoria alla pianta, meno grappoli e dalla dimensione più piccola dal consueto, con conseguente maggior concentrazione di zuccheri.
Rosso rubino intenso. Al naso regala complessi ed eleganti profumi di frutti rossi, mirtilli, more, un leggero aroma di tabacco, mirto e vaniglia. In bocca dona calore, corposità ed un bell’equilibrio tra giusta tannicità e le sensazioni morbide.

RU’ n.3 Passito Rosso, 14° alcol.
Merlot e Refosco dal Peduncolo rosso ci regalano questo passito per concludere la nostra mattinata.
Rosso rubino con note fresche e di frutta matura al naso, tra cui emergono ciliegia, amarena, pesca, albicocca stramatura, nocciola, prugne. All’assaggio scopriamo una bella acidità che rende la dolcezza di questo vino per nulla stucchevole.
Alessia ci propone l’abbinamento con un crostino con del formaggio spalmabile e la composta di Figo Moro e fave di cacao prodotta dal Consorzio del Figo Moro Da Caneva. Un matrimonio di aromi, sapori e sensazioni al palato perfetto. Provate a gustarvelo solamente con del cioccolato in un momento di relax serale oppure con dei formaggi stagionati ed una mostarda di Figo Moro o di Cipolla rossa di Cavasso durante la conclusione di una cena…