Api in vigna

Giornata mondiale delle api
“Se le api morissero, avremmo solo quattro anni di vita”.
Se Einstein l’abbia veramente detto o se questa affermazione abbia realmente un’evidenza scientifica ancora nessuno lo sa.
Sta di fatto che le api stanno sempre più scomparendo da un ecosistema intaccato, a volte, esageratamente dalla mano dell’uomo.
Le api sono un importante indicatore della salute di un luogo, perché svolgono la funzione di “sentinelle ambientali”. Questi insetti, infatti, sono molto sensibili ai cambiamenti che intervengono nell’ecosistema in seguito all’azione dell’uomo. Il declino del loro numero è indice di un peggioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo.
Le nostre vite e quelle dell’intero pianeta magari non dipendono direttamente dalle api, come “diceva” Einstein, ma molto probabilmente sono influenzate e collegate all’instancabile lavoro di questi insetti. Le api sono responsabili dell’impollinazione di ben 400 specie di piante necessarie per la vita dell’uomo e degli animali. Sono inoltre in grado di disseminare nell’ambiente circostante i semi delle piante e il loro lavoro incide sulla qualità dei frutti.
A differenza delle vespe, che i frutti li danneggiano, le api sono amiche dell’uomo e, perciò, anche dei viticoltori, perché svolgono un ruolo importantissimo all’interno dei vigneti.
Il frutto che produce poco nettare non è molto appetibile dalle api che, invece, essendo insetti impollinatori, sono responsabili dell’80% del processo di impollinazione in natura.

Si sa che la vite coltivata in Europa è ermafrodita, ha organi riproduttivi sia maschili che femminili e soprattutto è autoimpollinante, per questo non necessita di alcun intervento da parte degli insetti.
Ma il ruolo fondamentale delle api nella riproduzione dei fiori della vite sembra consentire ai viticoltori di aumentare la produzione di uva del 10% e garantisce il mantenimento della biodiversità.
Nelle vigne, per assolvere a questa funzione, non hanno bisogno di percorrere lunghe distanze e ciò le rende particolarmente efficienti.
Non solo impollinatrici ma, le api, svolgono anche la funzione di vettore dei lieviti sulla buccia degli acini del grappolo d’uva (e da questo si è notato un miglioramento nelle fermentazioni in cantina che risultano più regolari) e aiutano, attraverso la cicatrizzazione che svolgono sull’acino, a tenere sotto controllo le malattie come il marciume acido ed eventuali ferite causate da agenti atmosferici, come la grandine, o causate da altri insetti, come le vespe. Questo perché, nel caso di grappoli danneggiati, l’ape va a raccogliere gli zuccheri presenti e asciuga l’acino, riducendo così il rischio per la vite di patologie fungine. Spesso l’agricoltore, vedendola sull’acino, crede sia stata lei a fare il buco, quando in realtà questo non è assolutamente vero. Basta mettere un grappolo di uva matura dentro un alveare per vedere che le api non lo danneggiano affatto, come invece farebbero altri insetti.

Tuttavia, per godere dei frutti derivanti dalla presenza delle api nei propri vigneti, i viticoltori devono assicurarsi che le loro vigne offrano loro un ambiente ideale con una ridotta presenza di quegli insetticidi dannosi per esse. Non puntiamo, inoltre, sempre e solo il dito contro i pesticidi ed i prodotti fitosanitari, sempre più controllati e dosati correttamente all’uso. La stessa urbanizzazione e le monocolture (anche se coltivate in regime biologico eh!) hanno ridotto drasticamente le risorse alimentari, la biodiversità di fiori e piante e la disponibilità di spazi dove gli alveari possano insediarsi.
Mosso dalla sensibilità verso questo aspetto, pochi giorni fa, è nato in Friuli Venezia Giulia il virtuoso progetto ENO-BEE Progetto api in vigna, della società, tutta al femminile, Enomarket. Un progetto pilota che già da diverso tempo è presente nei vigneti di Prosecco in Veneto, nelle Langhe in Piemonte, nelle Terre del Brunello, del Chianti e della Val d’Orcia in Toscana, intrecciando apicoltori professionisti e viticoltori.
“Grazie a piccoli accorgimenti agronomici,” riferiscono le ideatrici “è possibile arrivare a una completa sinergia fra apicoltura e viticoltura nel rispetto dell’ambiente. Adottando la pratica del sovescio e seguendo indicazioni precise nell’uso dei prodotti fitosanitari, specie evitando quelli dannosi per le api nei periodi di fioritura in vigneto, non si arreca danno agli insetti, sostengono gli esperti, e si può minimizzare l’impatto ambientale delle attività agricole. Il Consorzio Collio ha aderito al progetto in accordo con gli apicoltori.”
I sostenitori del progetto lo ritengono autenticamente innovativo ai fini della sensibilizzazione e tutela del territorio. “L’ape stessa” spiegano le promotrici “fa da garante dello stato di salute dell’ambiente che la circonda, fornendo alle aziende un’opportunità per dimostrare la propria sostenibilità non a parole ma nei fatti, dando un concreto valore aggiunto al lavoro in vigneto”.
Sono sempre più numerosi i viticoltori che installano alveari vicino ai loro vigneti per proteggere questa specie in via di estinzione e per godere delle virtù che esse offrono alla vite.

Oltre ai benefici che le api apportano alle viti e all’ambiente in generale, questi insetti producono miele, che deriva dal nettare che le api raccolgono dai fiori.
Usato principalmente come dolcificante naturale, offre numerosi benefici: funzione antiossidante, azione cicatrizzante e proprietà infiammatorie.
Grazie a queste sue proprietà terapeutiche: contrasta tosse e mal di gola, favorisce la crescita delle ossa, è un’ottima fonte di energia, riduce le ulcere gastriche, migliora le prestazioni fisiche, è naturalmente ricco di probiotici, combatte l’invecchiamento della pelle, è efficace contro le infezioni gastrointestinali, favorisce la guarigione di ferite, aiuta a prevenire il cancro grazie a flavonoidi e antiossidanti. Una vera panacea naturale…e golosa!
Un insetto, quindi, da preservare per i vigneti, per l’ambiente e per l’uomo con cui hanno un rapporto di totale e assoluta armonia.


Tra api e agricoltura c’è un rapporto indissolubile.
È facile a questo punto comprendere la loro importanza e la necessità di compiere uno sforzo collettivo per preservare la loro esistenza.
