Fior d’arancio, Colli euganei e Formule d’amore
Fior d’arancio Colli euganei DOCG 2019 Formule d’amore, Azienda Agricola San Nazario, Vò (PD)

Alla ricerca del giusto abbinamento per pandoro e panettone, prima delle feste natalizie, sono incappata in questa bottiglia.
Cercavo un moscato spumante, la classica bollicina per i brindisi, e l’occhio mi è caduto sull’etichetta di questo: Fior d’arancio Colli Euganei DOCG 2019 Formule d’amore, dell’Azienda agricola San Nazario.
Me ne sono immediatamente innamorata. Ahhh…la potenza del marketing.
Non conoscevo il vino. Non conoscevo l’azienda. Così, ho subito spulciato qua e là informazioni, tra siti e social.

L’azienda si trova a Vò (Padova), al centro della zona collinare e all’interno dell’anfiteatro naturale dei Colli euganei. Qui l’uomo ha saputo sfruttare il terroir per la coltivazione della vite e, San Nazario, ha scelto il filo conduttore della sostenibilità affidandosi al regime biologico per i loro prodotti.
I colli euganei sono la culla, tra gli altri, del moscato giallo. Secco o passito, ma la sua veste più conosciuta è quella di spumante. DOC dal 1994 e DOCG dal 2011. In passato reputato vino da donne per la sua caratteristica dolcezza e presente sulle tavole in occasione di ricorrenze e festeggiamenti, dato quasi per scontato, negli anni ha cominciato a far vedere le sue potenzialità, grazie anche ai produttori che si impegnano sempre più alla cura nella vinificazione.
Rimane il compagno ideale per i dolci, ma la sua dolcezza non è mai stucchevole, essendo corredata da un’intrigante acidità che ne preserva gli aromi eleganti e caratteristici: agrumi, zagara, albicocca, salvia. Il Fior d’arancio Formule d’amore (6° alcol) è estremamente fresco, fruttato, floreale, fragrante al palato e la sua leggiadria nella bevuta, invita a berne un secondo calice.
Le uve, come dice il produttore, arrivate in cantina vengono diraspate e raffreddate fino a una temperatura di 7-8°C. Il mosto ottenuto viene posto in una vasca di acciaio a temperatura controllata per illimpidirsi. In seguito viene trasferito in autoclave dove fermenta per 10 giorni. Permane 2 settimane sui propri lieviti, poi viene filtrato e dopo circa 30 giorni viene imbottigliato.

L’azienda agricola San Nazario, dedica l’etichetta della loro linea di bottiglie alla chimica, quella che ha fatto subito breccia nel mio cuore, a colpo d’occhio, cercando tra gli scaffali, quella che, tra numeri e strani disegni sconosciuti ai non praticanti del mestiere, racchiude la magia che avviene nell’uva…per regalarci il vino: la fermentazione alcolica.

“Nell’immaginario comune la chimica è spesso identificata, a torto, come una disciplina lontana da tutto ciò che è Natura. Un luogo comune contrappone, infatti, “tutto ciò che è chimico” a tutto ciò che è naturale e genuino. La parola “Chimica” evoca sentimenti e sensazioni sgradevoli in molti, soprattutto poco informati, per diversi motivi apparentemente contrastanti. La domanda sporge spontanea, ma la Chimica può davvero insegnarci qualcosa della Natura? O si è semplicemente adattata ai cicli naturali che pretendeva di descrivere e addirittura sintetizzarsi in delle FORMULE D’AMORE!!!”

I vignaioli di queste bollicine che mi hanno accompagnata in alcuni brindisi delle feste la pensano così, proprio come me.