Torchiato di Fregona PIera Dolza

“Piera Dolza, una storia, un territorio, persone legate da un vino senza tempo.”
Cantina Produttori Fregona s.c.a.

Il Torchiato di Fregona Piera Dolza Colli di Conegliano DOCG della Cantina Produttori Fregona è un vino passito che viene prodotto seguendo una procedura antichissima.
Nel Disciplinare di Produzione non sono previsti interventi chimici esterni, tutto avviene sfruttando le stagioni, il particolare microclima e l’esperienza del produttore. Ci troviamo nella zona che comprende la parte collinare dei comuni veneti di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore. Qui, le condizioni atmosferiche, a volte avverse per pioggia o gelo, sono per altri aspetti favorevoli grazie alla buona ventilazione che preserva le vigne da molte malattie, limitando di conseguenza eccessivi trattamenti. Tutto ciò permette alle uve bianche di queste zone, Glera, Verdiso e Boschera, di conservare i profumi varietali e racchiudere il terroir dei Colli di Conegliano.

Si narra che nel 1600 un vignaiolo fu costretto a vendemmiare dell’uva nonostante non fosse perfettamente maturata a causa di una gelata anticipata. Vendemmiò l’uva, e la adagiò nel granaio su dei graticci. La primavera seguente si sorprese nel ritrovare dell’uva dolcissima ma anche indurita dal processo di appassimento. Provò quindi a torchiarla più volte e mise poi il mosto a riposare in piccole botti senza troppa convinzione. A distanza di un anno il primo assaggio illuminò il volto dell’agricoltore che comprese di avere scoperto un vino straordinario. Era nato il Torchiato di Fregona. (www.torchiato.com)

La tradizionale lavorazione manuale e la contestualizzazione territoriale limitata e definita restano i punti di forza nella produzione di questo passito morbido, vellutato e, ovviamente, unico.
Le uve di Glera (Prosecco), Verdiso e Boschera che crescono sui terreni magri, poco profondi, limoso-argillosi dei Colli di Conegliano vengono raccolte manualmente in cassettine di 4 chili al massimo ciascuna. Vengono poi riposte nei fruttai a temperatura e umidità controllate per un lungo appassimento di 6-8 mesi. L’uva viene poi selezionata a mano, acino per acino, diraspata e torchiata con il torchio a vite per ben 3 volte, come da antica tradizione. Il mosto che si ottiene viene lasciato fermentare naturalmente in barrique per 1 mese e poi lasciato maturare sempre in barrique per più di un anno. Dopo l’imbottigliamento passano 6-7 mesi prima dell’immissione al consumo.

Il mio assaggio è stata l’annata 2012 (15,5° alcol); una bottiglia tenuta con cura coricata da alcuni anni nella mia cantina, acquistata in occasione della Mostra del Torchiato di Fregona che si tiene ogni anno alla fine del mese di aprile, che mi sono decisa finalmente di stappare per accompagnare la sbrisolona sfornata da poche ore.

Un giallo oro carico che delizia già alla vista. Al naso regala subito intriganti note di uva passa sottospirito, albicocche essiccate, nocciola tostata, mandorla, pesca, miele, mandorle pralinate alle quali seguono aromi di fichi, agrumi e spezie morbide che sconfinano nella vaniglia, con una leggera ma per nulla sgradevole nota di ossidazione. In bocca è un’esplosione di sapori: l’acidità sostiene elegantemente la quantità dolce degli zuccheri risultando morbido, rotondo e per nulla stucchevole. Una leggera sapidità lo equilibra e lo rende vivace. Armonico e persistente con il retrolfatto che regala ricordi di buccia d’arancia essiccata e caramella d’orzo.
Un vino passito unico che, con un 45% di Glera, un 25% di Verdiso e un 30% di Boschera, racchiude tipicità e terroir di Fregona e dei colli circostanti, tramandando di anno in anno una tradizione che non deve essere persa.

Gustatelo in un momento di relax…oppure arricchite il vostro pasto, accompagnandolo a del fois gras, a dei formaggi erborinati oppure ad una sbrisolona come ho fatto io (arricchita con del gelato alla vaniglia a temperatura “quasi” ambiente).